Chirurgia corneale

Cross linking per cheratocono

Il cheratocono (dal greco keratos=”cornea” e konos=”cono” e spesso abbreviato in ambito medico come KC) è una patologia ereditaria che porta ad una progressiva deformazione della cornea dovuto alla perdita della sua rigidità.
La deformazione tipica porta ad una aumentata curvatura della cornea conferendole la classica forma detta “a cono”.

Questo indebolimento della cornea, e la sua conseguente deformazione, a volte sono irrisori e assolutamente non evolutivi: in questo caso parliamo di cheratocono frusto il quale non porta alcun fastidio al paziente. Altre volte invece abbiamo un cheratocono evolutivo condizione per la quale appunto la deformazione evolve (aumenta) portando fastidi sempre più importanti al paziente,  fastidi che si traducono in: visione non nitida e distorta, modificazione del visus, perdita di trasparenza della cornea. In alcuni rari casi possiamo assistere ad una gravissima evoluzione che può portare alla perforazione corneale.

Una volta diagnosticato il cheratocono, in una prima fase andremo a correggere semplicemente il difetto visivo con occhiali o, meglio, con lenti a contatto semirigide o rigide, in seconda battuta, nei 2-3 mesi seguenti, eseguiremo degli esami topografici regolari. Questi monitoraggi ci permetteranno di capire se il quadro clinico è stabile o evolutivo e quindi proseguire opportunamente.

In caso di cheratocono evolutivo dovremo intervenire con un trattamento noto come Cross Linking.
Il Cross Linking è una tecnica parachirurgica che ha come obiettivo quello di rallentare/bloccare l’evoluzione della deformazione della cornea nel paziente con cheratocono. Con questa tecnica andiamo a creare un rinforzo dei legami crociati (cross linking in inglese) delle fibre collagene dello stoma corneale. Tale rinforzo è ottenuto grazie all’utilizzo di riboflavina (Vitamina B2) che viene somministrata in modalità diverse a seconda della tecnica utilizzata, successivamente sottoposta all’azione dei raggi ultravioletti di tipo A (UVA). La somministrazione della riboflavina può avvenire con tecnica: epi-off (dopo la rimozione dell’epitelio corneale); epi-on (in cui l’instillazione del collirio avviene sulla cornea intatta); con ionoforesi (nuova tecnica che permette in soli 5 minuti di far penetrare il farmaco).

Il cross linking non porta ad una guarigione del cheratocono né ad un miglioramento visivo, il suo scopo è quello di rallentare o bloccare la malattia, andando a limitare il peggioramento.