Topografia Corneale

Donna sottoposta a un esame di topografia corneale

Topografia Corneale

Per diagnosticare il cheratocono una malattina oculare non infettiva

Cos’è?

La topografia corneale è un esame diagnostico che consente di studiare la forma della cornea e alcune sue caratteristiche ottiche.

A cosa serve?

La topografia consente di misurare con estrema precisione la curvatura della superficie anteriore della cornea in ogni suo punto. Dall’esame si ottiene una mappatura colorata che descrive il raggio di curvatura della cornea: i colori freddi (tendenti al blu) indicano i punti di minore curvatura, mentre i colori caldi (fino al rosso) indicano una curvatura maggiore. Una topografia normale mostra al centro una sorta di immagine a clessidra che indica l’astigmatismo fisiologico. Oltre alla scala dei colori, i moderni topografi indicano anche il potere della cornea (quanto riesce a ingrandire un’immagine). Inoltre, esistono altri strumenti che studiano la superficie posteriore della cornea e il suo spessore in ogni suo punto.

Come si fa la topografia corneale?

Persona con cheratocono (astigmatismo regolare) Si effettua mediante il topografo corneale. Lo strumento è composto da una parte (detta cheratoscopio), che proietta sulla cornea una serie di anelli concentrici e legge la riflessione dell’immagine sulla cornea. Un computer elabora quest’immagine e, in base alla distorsione che gli anelli hanno subito, calcola la curvatura. I moderni topografi possono elaborare diverse mappe (tangenziale, assiale, altitudinale, assoluta) che permettono un accurato studio della superficie oculare trasparente. La procedura è analoga a ciò che avviene quando si proietta una diapositiva su una parete: più è irregolare la superficie e più l’immagine proiettata apparirà distorta. Ovviamente il grado di deformazione dell’immagine è maggiore quanto più è irregolare la superficie. Ricordiamo che la cornea ha di fatto una forma simile a una calotta sferica.

Come si esegue?

L’esecuzione della topografia corneale è semplice e non invasiva, non comporta l’uso di colliri e dura pochissimi secondi e la diagnosi è immediata. Va effettuata almeno 24 ore dopo l’uso di lenti a contatto morbide o 48 ore nel caso in cui si siano portate lenti a contatto rigide (bisogna evitare deformazioni della cornea).

In quali casi si ricorre alla topografia?

La topografia si usa:

  • tra gli esami pre-operatori per vagliare l’idoneità alla chirurgia laser del difetto visivo
  • esame post-operatorio per monitorare l’iter dell’intervento laser e la sua efficacia sulla superficie corneale;
  • diagnosi e studio dell’evoluzione del cheratocono;
  • monitoraggio post-operatorio in paziente sottoposto a trapianto di cornea;
  • ausilio al contattologo pre costruire la migliore lente a contatto in casi complessi al fine di valutare un paziente con lenti a contatto ortocheratologiche.

Topografia Corneale

Per diagnosticare il cheratocono una malattina oculare non infettiva

Cos’è?

La topografia corneale è un esame diagnostico che consente di studiare la forma della cornea e alcune sue caratteristiche ottiche.

A cosa serve?

La topografia consente di misurare con estrema precisione la curvatura della superficie anteriore della cornea in ogni suo punto. Dall’esame si ottiene una mappatura colorata che descrive il raggio di curvatura della cornea: i colori freddi (tendenti al blu) indicano i punti di minore curvatura, mentre i colori caldi (fino al rosso) indicano una curvatura maggiore. Una topografia normale mostra al centro una sorta di immagine a clessidra che indica l’astigmatismo fisiologico. Oltre alla scala dei colori, i moderni topografi indicano anche il potere della cornea (quanto riesce a ingrandire un’immagine). Inoltre, esistono altri strumenti che studiano la superficie posteriore della cornea e il suo spessore in ogni suo punto.

Come si fa la topografia corneale?

Persona con cheratocono (astigmatismo regolare) Si effettua mediante il topografo corneale. Lo strumento è composto da una parte (detta cheratoscopio), che proietta sulla cornea una serie di anelli concentrici e legge la riflessione dell’immagine sulla cornea. Un computer elabora quest’immagine e, in base alla distorsione che gli anelli hanno subito, calcola la curvatura. I moderni topografi possono elaborare diverse mappe (tangenziale, assiale, altitudinale, assoluta) che permettono un accurato studio della superficie oculare trasparente. La procedura è analoga a ciò che avviene quando si proietta una diapositiva su una parete: più è irregolare la superficie e più l’immagine proiettata apparirà distorta. Ovviamente il grado di deformazione dell’immagine è maggiore quanto più è irregolare la superficie. Ricordiamo che la cornea ha di fatto una forma simile a una calotta sferica.

Come si esegue?

L’esecuzione della topografia corneale è semplice e non invasiva, non comporta l’uso di colliri e dura pochissimi secondi e la diagnosi è immediata. Va effettuata almeno 24 ore dopo l’uso di lenti a contatto morbide o 48 ore nel caso in cui si siano portate lenti a contatto rigide (bisogna evitare deformazioni della cornea).

In quali casi si ricorre alla topografia?

La topografia si usa:

  • tra gli esami pre-operatori per vagliare l’idoneità alla chirurgia laser del difetto visivo
  • esame post-operatorio per monitorare l’iter dell’intervento laser e la sua efficacia sulla superficie corneale;
  • diagnosi e studio dell’evoluzione del cheratocono;
  • monitoraggio post-operatorio in paziente sottoposto a trapianto di cornea;
  • ausilio al contattologo pre costruire la migliore lente a contatto in casi complessi al fine di valutare un paziente con lenti a contatto ortocheratologiche.